Avellino
7 maggio 2010 di prodotti-tipici-campania.it
Prodotti Tipici Avellino
Tra i prodotti tipici Avellinesi spiccano la nocciola irpina, il torrone, le castagne (molto ricercate quelle I.G.P. di Montella), marrons glaces, marmellata, creme e confetture, olio, ciliegie, San marzano (pomodoro tipico delle pianure irpine, soprattutto sul Montorese), il caciocavallo, formaggi e le mozzarelle di Bagnoli, Montella, Cassano, Chiusano e Volturara, Vino Taurasi, Greco, Fiano e Aglianico.
L’Irpinia, propone primi piatti a base di pasta fatta artigianalmente di varie forme e misure.
Le più comuni sono i fusili, i cavatelli, i ravioli, le tagliatelle, le orecchiette. ;
un piatto famoso entrato nella storia della cucina è il ”pignato maritato”, ancora richiesto nelle locande, nelle taverne e nelle trattorie paesane da avventori del sabato e della domenica.
il ”pignato” è una specialità della cucina dell’area campana, assai diffusa in Altirpina, dove il freddo è combattuto anche con robuste portate e boccali di vini.
Il ”pignato” è una variante meno elaborata della ”minestra maritata”, la cui ricetta negli antichi testi di cucina secentesca comprende varie decine di tipi di carne e una infinità di verdure, oltre formaggi e spezie varie.
I secondi piatti sono principalmente a base di carne, pollo, agnello, coniglio preparati alla brace o con salsine verie. In alcune località, nelle zone della Baronia si preparano il piccione e le interiora di maiale (”tommacelle”).
Tra i dolci rustici si ricordano la pizza con la ricotta, le scarole e il granone.
Tra i dolci tipici si ricordano le crespelle, gli strufoli, ma anche i calzoncelli, a Sant’Andrea di Conza, preparati con la farina di ceci (”Cauzunciell”).
Ancora, a Lacedonia, sono caratteristici i dolci simili a ravioli imbottiti di pasta di castagna e di cioccolata e cotti al forno e le sfogliatelle imbottite di ricotta dolce o di marmellata di amarene.
A Calitri si gustano i “Piccilatiegghi”, preparati solo in occasione della Pasqua, e “Scallatiegghi”.
I primi sono ciambelle guarnite con uovo sodo trattenuto da due linguette di pasta messe a croce.
I secondi sono ciambelle aromatizzate con sale, pepe e semi di finocchio, lessate e poi cotte al forno.
Dolci tipicamente natalizi sono le “scarpegghie”, pizzette lievitate fritte in olio abbondante e poi imbevute di miele o cosparse di zucchero.
Il patrimonio zootecnico in Alta Irpinia è molto consistente e contribuisce notevolmente all’economia della zona. Sono diffusi sia allevamenti bovini, da carne e da latte, sia ovi-caprini.
I formaggi prodotti, soprattutto in zone come quelle del circondario di Montella e di Lioni sono il caciocavallo, la scamorza, la caciotta, il pecorino, il caprino, i burrini, la ricotta salata.
L’Alta Irpinia vanta anche una lunga tradizione nel settore dei salumi.
E’ usanza comune nelle campagne allevare uno o due capi suini per nucleo familiare, la cui produzione è totalmente destinata al consumo familiare.
Famosa in tutto il mondo è la “sopressata”, un salume dal profumo intenso, che viene generalmente accompagnata da un buon vino Rosso come l’aglianico o il celeberrimo Taurasi e da uova sode e pane casereccio.
Di particolare rilievo la produzione di castagne e nocciole.
L’area di produzione della Indicazione Geografica Protetta “Castagna di Montella” è limitata ai territori dei comuni di Montella, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Nusco, Volturara Irpina e ad una parte del comune di Montemarano (contrada Bolifano).
Non è quindi casuale, la presenza in Alta Irpinia di una fabbrica della industria dolciaria Ferrero.
Da non trascurare, poi, il “tuber magnatum Pico” volgarmente chiamato tartufo bianco di cui si producono ogni anno oltre tre quintali nelle province di Avellino, Benevento e Caserta a cui va aggiunto circa un altro quintale in quella di Salerno.
Inoltre, nella provincia di Avellino vi è stato anche qualche ritrovamento del tartufo nero pregiato nome, sempre volgare, del “tuber melanosporum.”.
La quantità maggiore, per circa 15 quintali, è relativa al “tuber aestivum” nelle varietà Chatin o tartufo uncinato e nella scelta comunemente chiamata scorzone o tartufo d’estate.
Altre varietà sono il “tuber mesentericum” o tartufo nero ordinario o anche detto di Bagnoli Irpino ed il “tuber Borchi” o “Albidum Pico” detto comunemente tartufo bianchetto o marzuolo.
Per quanto riguarda i vini bianchi ci si può deliziare con il Greco di Tufo e Fiano di Avellino e con il vino rosso Taurasi.